Un'Iliade dei polverosi campetti di provincia
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Venerdì 05 Giugno 2009 |
In questo periodo può capitare spesso di sentir parlare di Cristiano Cavina, uno scrittore romagnolo candidato al prestigiosissimo premio Strega con il libro “I frutti dimenticati” (Marcos y Marcos). Ma Cavina è anche l’autore di “Un’ultima stagione da esordienti”, una storia semplice, scorrevole. Ed epica. Questo è l’incredibile: che 219 pagine, dedicate a un gruppo di tredicenni di provincia che passano l’estate a giocare a calcio sul ghiaino e che in campo indossano magliette con il numero scucito sulla schiena, possano essere tanto epiche. Sarà lo stile, leggero e spontaneo, sarà che parla di vicende vissute sulla pelle, sarà che niente è più totalizzante di una passione adolescenziale, fatto è che il campionato di calcio di questi ragazzi diventa un archetipo di facce, speranze e modi di affrontare la sorte. E man mano che leggi, non hai più sotto gli occhi una carrellata di personaggi ma di destini. E il destino un po’ fa ridere, un po’ commuove, e un po’ ti andrebbe di cambiarlo. Ma quando hai tredici anni ti va di viverlo e basta, perché domani è solo un’altra partita, perché domani è ancora un’altra partita, e ci metterai solo e semplicemente tutto te stesso. Non perché così si deve fare. Ma perché non conosci altro modo di giocare. Simona B. Lenic |